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Il mio 2019
31 dicembre 2019 in ROSTA | Tags: 2019, Ad Astra, Altri Futuri, Alvin Schwartz, Apollo 11, Breaking Bad, Carmine Treanni, Chernobyl, cronofagia, Delos, Delos Digital, Dharma Connection, distopia, Elisa Emiliani, eterotopia, fantascienza, filosofia, fotografia, Game of Thrones, Halt and Catch Fire, intelligenza artificiale, Karma City Blues, Kipple Officina Libraria, Kurt Gödel, La nuvola purpurea, La prima frontiera, Linda De Santi, logica, Luna, Mario Gazzola, Matthew Phipps Shiel, Mr. Robot, Philosophy Kitchen, Quaderni d'Altri Tempi, Remoria, S.O.S., Salvatore Proietti, Sandro Battisti, Save Me, Scary Stories to Tell in the Dark, Shirley Jackson, social network, Tecnosfera, teoremi di incompletezza, teoria del caos, Thomas Ligotti, totalitarismo, True Detective, Watchmen | 4 commenti
Che il 2019 sia stato un anno eccezionalmente prolifico, soprattutto per i miei standard attuali, lo dimostra il fatto che ho dovuto separare il resoconto sull’annata del blog da questo, in cui passerò in rassegna i miei contributi extra-olonomici. Nel corso dell’anno che si chiudei in queste ore ho pubblicato, in riviste, webzine e raccolte, 15 articoli (dove non specificato diversamente, su Quaderni d’Altri Tempi) e 3 racconti:
- Le recensioni del classico La nuvola purpurea di M. P. Shiel (D Editore) e di due recuperi del mercato editoriale italiano come La ragazza scomparsa di Shirley Jackson (Adelphi) e Scary Stories to Tell in the Dark di Alvin Schwartz (DeA Planeta)
- Le recensioni di La straziante resurrezione di Victor Frankenstein di Thomas Ligotti e della raccolta delle interviste al bardo di Detroit curata da Matt Cardin (Il Saggiatore), di cui mi sono divertito anche a compilare un indice dei nomi e dei titoli citati
- La recensione di Ad Astra, l’ultimo film di James Gray con Brad Pitt
- Le recensioni di Cenere di Elisa Emiliani (Zona 42), Veleno di Pablo Trincia (Einaudi) e Remoria di Valerio Mattioli (Minimum Fax)
- Due cose un po’ insolite per me, ovvero il resoconto di una mostra che mi ha particolarmente colpito nell’ambito della Biennale di Foto/Industria (Arquivo Urbano di Délio Jasse), e la recensione di un intrigante volumetto di Gabriele Lolli dedicato ai Teoremi di incompletezza di Kurt Gödel (Il Mulino), che mi ha offerto il pretesto per approfondire un ramo della logica che i miei studi mi avevano lasciato solo sfiorare
- Una mappa delle contaminazioni lunari nell’immaginario di fantascienza, tra romanzi, film e fumetti: Memorie dal futuro: gli uomini sulla Luna, nell’ambito dello speciale di Quaderni dedicato all’anniversario dello sbarco di Armstrong e Aldrin
- Un commento alla terza stagione di True Detective, ospitato da Point Blank
- L’articolo Altri spazi, in controtempo: letture e visioni dalle nuove frontiere della fantascienza, scritto a quattro mani con Salvatore Proietti e ospitato in un numero di Philosophy Kitchen incentrato sui rapporti tra fantascienza e filosofia, che porta in qualche modo avanti il discorso avviato lo scorso anno nel volume Mimesis curato da Andrea Tortoreto e una riflessione più ampia sulle eterotopie che mi sta tenendo impegnato da alcuni anni a questa parte
- Un editoriale da ospite su Delos SF, a cui sono particolarmente legato, grazie all’invito di Carmine Treanni: I futuri possibili sull’orlo del caos
- Due nuovi racconti e una ristampa: Dharma Connection nell’antologia La prima frontiera curata da Sandro Battisti (Kipple Officina Libraria), Un grande del crack rhythm a Lagos in S.O.S. – Soniche oblique strategie, folle progetto di letteratura in musica diretto da Mario Gazzola (Arcana), e Cryptomnesiac, scelto da Carmine Treanni per la sua raccolta dedicata al meglio del 2018 (Altri futuri, Delos Digital)
E per finire, una corposa intervista a Carmine (sempre per Delos) sul tema delle intelligenze artificiali, altro tema di cui mi sono occupato estesamente negli ultimi anni.
In sostanza, non mi posso davvero lamentare. Inoltre inseriamo nel pacchetto anche l’attesa edizione cartacea di Karma City Blues, che a quanto pare si sta destreggiando ancora abbastanza bene, e il servizio è davvero completo.
In queste ultime ore del 2019 stanno inoltre prendendo forma almeno due racconti che dovrebbero vedere la luce nel corso del 2020, in progetti piuttosto ambiziosi, e comincia a riscaldare nuovamente i motori un’antologia che andrà in rampa di lancio entro la prossima primavera. Di più al momento non posso dire, ma si tratta di tre iniziative a cui sono molto legato.
Una possibile nota di rammarico è rappresentata dal fatto che mi sarebbe piaciuto riuscire a fare molto di più per Next Station, che prima o poi dovrà decollare nuovamente. Intanto, però, abbiamo pubblicato un articolo eccellente di Linda De Santi sulla letteratura distopica delle donne, ed è stata già di per sé un’enorme soddisfazione.
Last but not least: visioni e letture. Nel 2019, dopo quasi un anno di più o meno volontario esilio, siamo tornati al cinema, ma senza vedere nulla di davvero memorabile da segnalare. Più soddisfacente è stata invece l’annata televisiva: oltre alle novità (Chernobyl, Watchmen, la terza stagione di True Detective e l’ancor più atteso, per quanto tutt’altro che soddisfacente, finale di Game of Thrones), sono riuscito finalmente a completare Halt and Catch Fire, ho avuto modo di riguardare con calma (e apprezzare) Save Me e sono giunto al giro di boa di Mr. Robot e all’ultima stagione di Breaking Bad. Prima o poi magari riparleremo delle cose di cui già non abbiamo parlato nel corso del 2019.
Quanto alle letture, stando alle statistiche di aNobii avrei letto 28 libri per complessive 6.547 pagine, ma come sempre si tratta di un’approssimazione per difetto visto che diversi titoli, tra fumetti da edicola e e-book, sfuggono alla classificazione del social network più odiato da chi legge. Motivo, tra gli altri, che mi induce a usarlo sempre meno.
Prima di chiudere, proviamo ad abbozzare una lista di propositi per il 2020? Partiamo con questi tre, che mi sforzerò di portare a termine nell’arco dei prossimi 12 mesi:
- Completare il nuovo romanzo, lasciato in stand-by dalla scorsa primavera
- Ridurre l’acquisto di nuovi libri cartacei a non più di sei rilegati e ventiquattro tascabili (impresa ardua, viste le medie degli ultimi anni, ma resa ormai necessaria dalla cubatura ormai prossima all’esaurimento delle mie librerie, che comporterà la conversione al digitale per almeno i due terzi dei titoli acquistati – negli ultimi anni circa )
- Completare l’inventario della biblioteca (altra impresa resa improrogabile dalla necessità di tenere traccia efficacemente dei nuovi arrivi e dei progressi di lettura, visto il servizio sempre più penoso offerto da aNobii)
A questi se ne aggiunge in realtà un quarto, ma per il momento lo lascio sospeso, non perché di difficile attuazione, ma perché legato almeno in parte alle iniziative in corso (e ai punti precedenti): negli ultimi due mesi sono già riuscito a ridurre la mia presenza sui social network fino a meno di un’ora al giorno di media su Facebook, traendone benefici dal punto di vista della gestione del tempo, delle emozioni (rabbia, frustrazione, picchi da esaltazione adrenalinica e abissi di depressione ridotti ai minimi storici) e, prevedibilmente, della produttività.
Diverse letture (alcune passate in rassegna in questo articolo, forse il più impegnativo che abbia scritto negli ultimi dodici mesi) mi hanno portato a meditare questo cambio di abitudini. L’idea è di continuare a combattere i cattivi comportamenti che assecondano il controllo del capitalismo cronofago sulle nostre giornate, portando a termine un ritiro definitivo da almeno un paio di social (per il momento la pole position è contesa proprio tra aNobii e la creatura di Zuckerberg, anche grazie alle evidenze emerse nell’ambito dello scandalo Cambridge Analytica) entro il 2021. Ma non escludo di farlo prima.
E con questo, dal mio 2019, l’anno dei replicanti e di Akira, è davvero tutto. Godetevi questi sgoccioli e passate degli splendidi momenti con chi volete e vi vuole bene. E se avete voglia di condividere il vostro bilancio del 2019 e i propositi per il nuovo anno, lo spazio dei commenti è come sempre a vostra disposizione.
Buon 2020! Ci troviamo di nuovo qui l’anno che verrà.
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Tre antologie per un autunno sempre più caldo
28 settembre 2019 in ROSTA | Tags: 1. Outside, Afrofuturismo, Alan D. Altieri, Altri Futuri, blues, Brian Eno, Carmine Treanni, Cigarette Burns, cyberpunk, David Bowie, Franco Brambilla, iperoggetti, jazz, Kipple Officina Libraria, La prima frontiera, Mario Gazzola, Neon Genesis Evangelion, New Weird, Next-Stream, Pacific Rim, Robot, S.O.S., Sandro Battisti, space rock, techno-weird, The Black Monday Murders | 7 commenti
Mentre il lavoro dietro le quinte va avanti, qualcuno si chiederà cosa bolle in pentola. E allora ecco le prime portate arrivare dalla cucina… Cominciamo con ordine.
La prima importante novità è la nuova antologia di Kipple Officina Libraria curata da Sandro Battisti, che s’intitola La prima frontiera e nelle parole del curatore si annuncia come un’esperienza di lettura lontana dai canoni ordinari (come per altro la casa editrice ci ha abituati):
Da pochi giorni ho terminato di lavorare sulla curatela di una nuova antologia, uno strano weird con ambientazioni non umane, poste oltre le dimensioni del conosciuto e totalmente distanti dall’antropocentrismo imperante, in uscita nel prossimo autunno. Il progetto esplora cosa può spaventare l’inumano, lo strano, il diverso; nomi meravigliosi, molto importanti, sono coinvolti nel progetto.
Numerosi sono i nomi noti coinvolti nel progetto, con alcune sorprese e due ospiti d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (tradotto da Salvatore Proietti). Il mio racconto incluso nell’antologia s’intitolerà Dharma Connection e avrà a che fare con uno strano intrigo in un mondo futuro prossimo che sta affrontando l’apocalisse cosmica e metafisica di un’invasione di mostruose creature. Sono alieni, demoni o messaggeri di una dimensione superiore? Se il punto di partenza è senz’altro una via di mezzo tra Neon Genesis Evangelion (un mio pezzo sulla nuova ondata di animazione seriale giapponese degli anni ’90 lo trovate in un numero di Robot di qualche tempo fa) e Pacific Rim, andando avanti altre suggestioni si stratificano sulla trama. Il racconto mescola così atmosfere surreali e meccanismi da spy story, sullo sfondo di una macchinazione capital-finanziaria che fornisce una chiave di lettura del racconto in termini di… iperoggetti. Più strano di così non avrei saputo cosa offrire. Se siete fan di Cigarette Burns e John Carpenter, di Alan D. Altieri e del suo techno-weird, della serie The Black Monday Murders di John Hickman e Tomm Coker, troverete probabilmente pane per i vostri denti e easter eggs a volontà.
Seconda novità, ma non meno weird, è S.O.S. – Soniche oblique strategie. Immaginario fantastico, trovate fantascientifiche e suggestioni musicali convergono nell’ultimo progetto di Mario Gazzola, che senza tema di smentita mi spingo a definire senza precedenti: un progetto folle, quello di comporre un’antologia di 8 racconti ispirati a un gioco di ruolo ideato dal produttore musicale Brian Eno durante le sessioni di registrazione di 1. Outside, uno degli album più singolari di David Bowie. Gazzola ha delineato una cornice metanarrativa che tiene insieme il tutto e va al di là delle pagine del volume edito da Arcana, che si ramifica fino al web con un sito dedicato all’eminenza occulta che muove le trame dei racconti: il produttore Brain One.
Il curatore ne parla su Posthuman.it e su Facebook potete trovare anche una pagina ricca di contenuti extra.
Per quanto mi riguarda, il mio racconto s’intitola Un grande del crack rhythm a Lagos e mi ha offerto l’occasione di giocare con un’ambientazione inedita: per questo ne ho approfittato per ridisegnare la megalopoli nigeriana nella seconda metà del XXI secolo, aggiungendo un tocco di cyberpunk e afrofuturismo, e facendone uno dei nuovi nodi strategici del panorama economico globale. Anche qui, come in Dharma Connection, c’è un intrigo dietro le quinte che vede scontrarsi due (o forse più) entità in una lotta senza esclusione di colpi per l’egemonia dei nuovi mercati. Quando una variabile imprevista entra nelle equazioni finanziarie, si genera un effetto domino che in linea con le ineludibili leggi della teoria del caos finisce per sconvolgere la vita del protagonista.
E per finire, last but not least, arriviamo a una novità che terrà banco al prossimo Strani Mondi il 12-13 ottobre… e, temo, si tirerà dietro uno strascico di polemiche infinite. L’impavido Carmine Treanni, direttore di Delos Science Fiction, si è preso la briga di selezionare quello che secondo lui rappresenta il meglio del racconto di fantascienza italiano apparso nel 2018 presso piccoli e medi editori. Un lavoro immane che ha portato alla selezione di 15 racconti per Altri Futuri, in cui il mio Cryptomnesiac apparso lo scorso anno in Next-Stream. Visioni di realtà contigue si ritrova in ottima compagnia.
Questa che vedete qui sotto è la superba copertina di Franco Brambilla.
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