Come un pioniere, l’uomo sposta i propri confini sempre più in là, si allontana sempre più da se stesso; si “trascende” sempre di più – e anche se non s’invola in una regione sovrannaturale, tuttavia, poiché varca i limiti congeniti della sua natura, passa in una sfera che non è più naturale, nel regno dell’ibrido e dell’artificiale.
Günther Anders, L’uomo è antiquato
Metto il punto finale a un racconto a cui ho lavorato per un mese in cui sono riuscito a far confluire molti dei miei interessi degli ultimi anni: l’ascesa di una superintelligenza forte in grado di prendere il controllo sulla storia dell’uomo, il contatto con civiltà tecnologiche avanzate extraterrestri, l’ingegnerizzazione dell’umanità in chiave postumana, le pulsioni autodistruttive insite nella nostra natura, il pessimismo cosmico di Lovecraft e Ligotti. In diecimila parole.
Il sabato ideale.
4 commenti
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23 febbraio 2020 a 02:13
zoon
È così. E inutile, aggiungerei… Ottima attesa del racconto
23 febbraio 2020 a 07:56
ettorefobo
Il gioco che ci rende liberi è esplorare il fondo cosmico e comico e del pessimismo per poi uscire rinfrancati alla luce del sole dopo lunga degenza umana in platonica e plutonica caverna, con un poema – canzone nel cuore, che erranti come nel film di Wenders, confidiamo al mondo. Sto elaborando un movimento “poetico, filosofico, artistico, scientifico, fantascientifico” di cui ho scritto il manifesto che presto t’invierò via email. Nasce sul solco tracciato dal Connettivismo. Anche per questo ma non solo, grazie X. Le cosmicomiche certo. La fisica quantistica, la teoria dei Loop, l’eterno ritorno, il Serpente Ouroboros, il salto quantico… ad infinitum e oltre.
23 febbraio 2020 a 11:12
X
Grazie zoon!
@ ettorefobo: aspetto questo manifesto allora! Sono curioso, molto curioso. In bocca al lupo! ;)
1 luglio 2020 a 00:01
Mille (e non più mille) di questi mondi | Holonomikon
[…] del mio racconto parleremo nei prossimi giorni. Intanto, ci vediamo in […]